Nel mondo dello sport e del lavoro, la capacità di gestire più compiti contemporaneamente è spesso vista come un vantaggio. Tuttavia, il modo in cui affrontiamo le attività quotidiane influisce direttamente sulla nostra performance e sul nostro livello di stress. Atleti, professionisti e persone con impegni serrati si trovano spesso a dover scegliere tra due strategie cognitive: multitasking e task switching.
Ma qual’è la differenza tra i due? Il multitasking può sembrare una soluzione efficace, ma la scienza dimostra che il nostro cervello non è progettato per gestire più compiti complessi nello stesso momento. Al contrario, il task switching, ovvero il passaggio da un’attività all’altra, può essere un’arma potente se utilizzato nel modo giusto.
In questo articolo esplorerò le basi psicologiche di queste due strategie, analizzeremo il loro impatto sulle prestazioni sportive, lavorative e quotidiane, e fornirò strumenti pratici per migliorare la gestione del tempo. Infine, vedremo come l’utilizzo della matrice di Eisenhower e della tecnica del pomodoro possa aiutare a ottimizzare focus ed energia, riducendo il sovraccarico mentale.
- Multitasking e Task Switching: Differenza e Impatto sul Cervello
- Applicazione nello Sport, nel Lavoro e nella Vita Quotidiana
- Quando e Come Usare il Multitasking o il Task Switching?
- Urgente vs. Importante: La Matrice di Eisenhower
- Tecnica del Pomodoro: Un Esercizio per Migliorare Focus e Gestione del Tempo
1. Multitasking e Task Switching: Differenza e Impatto sul Cervello
Spesso si pensa che fare più cose contemporaneamente sia un segno di efficienza, ma la realtà è più complessa. Il nostro cervello non è progettato per concentrarsi su più compiti cognitivamente impegnativi allo stesso tempo. Ciò che chiamiamo multitasking è in realtà una rapida alternanza dell’attenzione tra due o più attività, un processo che comporta costi cognitivi significativi.
Multitasking: un’illusione di efficienza
Il multitasking può funzionare bene solo quando almeno una delle attività è automatica, come ascoltare musica mentre si corre. Tuttavia, quando entrambi i compiti richiedono attenzione e decisioni rapide, la qualità della performance cala drasticamente. Secondo gli studi di John Sweller sulla teoria del carico cognitivo, il multitasking sovraccarica la memoria di lavoro, riducendo la capacità di elaborare informazioni e aumentando il rischio di errori.
Nel contesto sportivo, un esempio classico di multitasking inefficace è un giocatore che cerca di ascoltare le indicazioni dell’allenatore mentre calcola mentalmente il tempo per lo scatto successivo. Nel lavoro, può essere rispondere alle e-mail mentre si partecipa a una riunione importante. In entrambi i casi, la mente non riesce a concentrarsi completamente su nessuna delle due attività, con conseguenze negative sulla prestazione.
Task switching: un’arma a doppio taglio
Il task switching, invece, consiste nel passare consapevolmente da un’attività all’altra in momenti distinti. Se ben gestito, permette di mantenere alta la concentrazione su ogni singolo compito, migliorando precisione ed efficienza. Tuttavia, ogni cambio di attività comporta un costo di transizione, ovvero il tempo che il cervello impiega per riadattarsi a un nuovo compito. Studi di Daniel Kahneman (Thinking, Fast and Slow) dimostrano che questo costo può ridurre la produttività fino al 40% se si passa continuamente da un’attività all’altra senza una strategia precisa.
Ecco perchè, sia nello sport che nel lavoro, è più efficace dedicare blocchi di tempo a compiti specifici invece di alternarli in modo caotico. Ad esempio, un tennista potrebbe separare il tempo dedicato allo studio delle strategie di gioco da quello riservato agli allenamenti tecnici, anzichè cercare di fare entrambe le cose contemporaneamente.
2. Applicazione nello Sport, nel Lavoro e nella Vita Quotidiana
La capacità di gestire più attività è fondamentale in molti contesti, ma sapere quando usare il multitasking e quando privilegiare il task switching può fare la differenza nella qualità delle prestazioni. Vediamo come queste strategie si applicano in tre ambiti chiave: lo sport, il lavoro e la vita quotidiana.
Sport: equilibrio tra concentrazione e gestione degli stimoli
Gli atleti devono processare molte informazioni in tempo reale: la posizione degli avversari, le indicazioni del coach, il proprio assetto corporeo. Tuttavia, provare a gestire tutti questi aspetti contemporaneamente può ridurre la precisione e la velocità di reazione.
– Quando il multitasking può essere utile: in sport che richiedono coordinazione tra più elementi automatici, come la ginnastica artistica o la scherma, dove un atleta deve mantenere la postura mentre esegue un movimento tecnico. Anche nel para ice hockey, un giocatore deve gestire il bastone per controllare il disco mentre si muove sulla slitta, un processo che diventa più efficace con l’allenamento.
– Quando il task switching è più efficace: in discipline che richiedono concentrazione su un elemento alla volta, come nel tiro con l’arco o nel salto in alto. Un atleta paralimpico nel goalball, per esempio, deve alternare momenti di massima concentrazione sul suono della palla (fondamentale perchèil gioco si basa sulla percezione acustica) con fasi di reazione immediata al tiro dell’avversario.
Lavoro: evitare il sovraccarico cognitivo
Nel contesto professionale, il multitasking èspesso sopravvalutato. Tentare di rispondere alle e-mail mentre si partecipa a una call strategica può portare a errori e a una comprensione parziale delle informazioni.
– Quando il multitasking funziona: se uno dei compiti è automatico, ad esempio camminare su un tapis roulant mentre si ascolta un webinar.
– Quando il task switching è preferibile: se il compito richiede creatività e analisi, come scrivere una presentazione importante. In questo caso, alternare momenti di scrittura con brevi pause migliora il focus.
Vita quotidiana: migliorare efficienza senza perdere qualità
Anche nella gestione del tempo quotidiano, sapere quando applicare il multitasking e quando il task switching può ridurre lo stress.
Esempio di multitasking utile:preparare il pranzo mentre si ascolta un podcast.
Esempio di task switching efficace: studiare per un esame e poi fare una pausa prima di passare a un altro argomento, per evitare il sovraccarico mentale.
3. Quando e Come Usare il Multitasking o il Task Switching?
Sapere quando utilizzare il multitasking e quando invece privilegiare il task switching è fondamentale per migliorare l’efficienza senza compromettere la qualità delle prestazioni. Ecco alcune linee guida pratiche:
Multitasking: quando funziona davvero
Utilizzalo solo se almeno una delle attività automatica e non richiede molta attenzione. Ad esempio:
– Ascoltare un podcast motivazionale durante il riscaldamento.
– Controllare il respiro mentre si eseguono esercizi tecnici ripetitivi.
– Seguire una riunione informale mentre si fanno appunti a mano.
Evitalo invece per attività complesse che richiedono decisioni rapide o coordinazione precisa, come la gestione di una partita o la preparazione di un report dettagliato.
Task Switching: come ottimizzarlo
Se un compito richiede concentrazione, il miglior approccio è lavorarci in blocchi di tempo dedicati, senza distrazioni. Alcune strategie efficaci:
– Time Blocking: Pianifica slot specifici per le attività più importanti e non interromperli con notifiche o distrazioni.
– Tecnica delle Pause Attive: Dopo 30-45 minuti di focus, concediti una pausa breve per ricaricare l’attenzione.
– Gestione delle Priorità: Affronta prima i compiti più complessi e creativi, lasciando quelli più automatici per i momenti di minor energia.
Saper alternare con intelligenza multitasking e task switching permette di massimizzare le prestazioni senza sovraccaricare il cervello.
4. Urgente vs. Importante: La Matrice di Eisenhower

Uno degli errori più comuni nella gestione del tempo è confondere ciò che è urgente con ciò che è importante. Questo porta spesso a dedicare troppe energie a compiti immediati, ma di scarso valore strategico, trascurando invece quelli che possono fare davvero la differenza nel lungo termine.
Il modello di Eisenhower e i 7 Pilastri del Successo
Nel libro I sette pilastri del successo, Stephen Covey approfondisce un principio chiave tratto dalla famosa Matrice di Eisenhower, usata per classificare i compiti in quattro categorie:
1. Importante e urgente: da fare subito
– Esempio nello sport: gestire un infortunio improvviso durante una gara.
– Esempio nel lavoro: risolvere un problema tecnico che blocca un progetto.
2. Importante ma non urgente: da pianificare (spesso il più trascurato!)
– Esempio nello sport: migliorare una tecnica specifica o studiare nuove strategie di gioco.
– Esempio nel lavoro: aggiornare le proprie competenze o pianificare a lungo termine.
3. Non importante ma urgente: da delegare se possibile
– Esempio nello sport: rispondere a richieste organizzative che non richiedono un intervento diretto.
– Esempio nel lavoro: partecipare a riunioni non fondamentali.
4. Non importante e non urgente: da eliminare
– Esempio nello sport: scrollare i social prima di un allenamento.
– Esempio nel lavoro: controllare compulsivamente le e-mail senza un vero motivo.
Come applicarla per migliorare la gestione del tempo
Molti atleti e professionisti passano la giornata a inseguire compiti urgenti senza mai dedicare tempo agli aspetti importanti e strategici. Per evitare questo errore:
– Ogni mattina, fai una lista delle attività della giornata e classificale nella Matrice di Eisenhower.
– Dai priorità ai compiti importanti e non urgenti, che spesso sono quelli che fanno la differenza nel lungo periodo.
– Evita di riempire la giornata con urgenze che in realtà potrebbero essere delegate o eliminate.
Allenare questa capacità consente di passare da una gestione del tempo reattiva a una gestione strategica, migliorando sia le prestazioni che la qualità della vita.
5. Tecnica del Pomodoro: Un Esercizio per Migliorare Focus e Gestione del Tempo

Una delle difficoltà maggiori per atleti, professionisti e persone con una vita frenetica à mantenere alta la concentrazione senza disperdere energie. Un metodo efficace per ottimizzare il tempo e migliorare la produttività è la tecnica del pomodoro, sviluppata da Francesco Cirillo negli anni ‘80.
Cos’è la tecnica del pomodoro e come funziona?
Stilata la to do list giornaliera e valutata ogni voce in quanti pomodori serviranno (ogni sessione vale un pomodoro), questo metodo si basa su cicli di lavoro focalizzato intervallati da brevi pause. La struttura classica prevede:
1. 25 minuti di concentrazione totale su un compito (senza distrazioni!).
2. 5 minuti di pausa breve per rilassare la mente.
3. Dopo 4 cicli, una pausa più lunga di 15-30 minuti.
Questa strategia aiuta il cervello a rimanere attento senza affaticarsi, riducendo la procrastinazione e aumentando la qualità del lavoro svolto.
Oltre che applicarlo Applicazioni nello sport, nel lavoro è nella vita quotidiana, come impegni familiari, di studio o di lavoro che .si apprezzano maggiormente gli effetti benefici
Ad esempio, può essere usato per dedicare slot di tempo alla lettura, alle faccende domestiche,all’allenamento o alla pianificazione personale.
Vantaggi principali
… Migliora la concentrazione e la produttività.
… Evita il sovraccarico cognitivo e la fatica mentale.
… Aiuta a combattere la procrastinazione.
… Aumenta la consapevolezza nella gestione del tempo.
Adottare la tecnica del pomodoro permette di lavorare e allenarsi in modo più intelligente, evitando lo stress di giornate caotiche e poco produttive.
La gestione del tempo e dell’attenzione è una delle abilità più importanti per chi vuole eccellere nello sport, nel lavoro e nella vita quotidiana. Capire la differenza tra multitasking e task switching permette di sfruttare al meglio entrambe le strategie senza cadere nella trappola della dispersione mentale.
Abbiamo visto che:
– Il multitasking è utile solo per attività automatiche, mentre per compiti complessi può ridurre la performance.
– Il task switching, se ben gestito, consente di mantenere alta la concentrazione ed evitare il sovraccarico cognitivo.
-La Matrice di Eisenhower aiuta a distinguere tra ciò che è urgente e ciò che è veramente importante, evitando di sprecare energie in attività poco strategiche.
– La tecnica del pomodoro è un ottimo strumento per migliorare focus, produttività e gestione del tempo.
Applicare questi principi nella propria routine consente di massimizzare le prestazioni senza stress e affaticamento mentale. Il segreto non è fare di più, ma fare meglio, scegliendo con consapevolezza dove investire tempo ed energia.
E tu? Sei pronto a sperimentare queste strategie nella tua vita quotidiana e nel tuo allenamento?